giovedì 19 giugno 2008

accesso all'informazione ambientale per i cittadini

Come annunciato nella descrizione del blog, vorrei iniziare con un tema ormai fondamentale, dinnanzi alle emergenze ambientali (cambiamento climatico, esaurimento delle risorse, sono già qui...) e alle sfide poste a tutti noi per garantire la sostenibilità dello sviluppo : l'informazione ambientale dei cittadini. Una informazione ambientale adeguata può metterci in grado di capire ed orientare le nostre decisioni anche quotidiane. L'esperienza su questo argomento sviluppata in questi anni anche attraverso lo scambio e il confronto con cittadini comuni, colleghi, amici, interviste, letture, ricerche - unita alla situazione di declino culturale che il nostro Paese sta vivendo e dal quale pare difficile emergere - mi ha convinto in maniera sempre più pressante della necessità di creare un luogo dove approfondirlo.
Se è aumentata in generale l’attenzione ai problemi ambientali, non credo sia ancora matura la consapevolezza sufficiente, a causa proprio della carenza e inadeguatezza dell’informazione diffusa, dalla politica, ma soprattutto dai media. C' è anche la difficoltà di coinvolgere i media e la necessità di un’evoluzione del modo di portare i cittadini alla decisione e di fornire strumenti adeguati per consentire di valutare ciò che accade e le scelte e le decisioni adottate .
Utilizzo quindi il blog per diffondere l’esistenza della”Convenzione internazionale di Aarhus” del ’98 (Convenzione UNECE sull’Accesso all’informazione ambientale, la Partecipazione del pubblico ai processi decisionali in materia di ambiente e l’Accesso alla giustizia ambientale), in vigore dal 2001. Si tratta di uno strumento legislativo potente, recepito in parte anche da direttive comunitarie (4/03 e 35/03), che riconosce il ruolo dell’informazione ambientale e del coinvolgimento del pubblico per uno sviluppo sostenibile e obbliga gli Stati che l’hanno ratificata ad una serie di azioni. In Italia la legge che l’ha recepita è la l. 108/01. Ma è praticamente sconosciuta e, tranne rare eccezioni, disattesa. La convenzione elenca cosa è compreso nel termine “informazione ambientale”, comprendendovi quella sullo stato dell’ambiente, ma anche le politiche, le misure e gli accordi presi che possono influenzare l’ambiente e la salute e quella sulle prestazioni dei servizi pubblici. Capirete che cosa significa...E' uno strumento che, se conosciuto e ben utilizzato, potrebbe cambiare tante cose nel modo di capire le questioni ed agire. Esso riconosce innanzitutto il DIRITTO DI ACCESSO ALL’INFORMAZIONE AMBIENTALE IN POSSESSO DELLE “AUTORITA’ PUBBLICHE” da parte dei cittadini tutti, senza necessità di motivare la richiesta e il dovere delle autorità (innanzitutto le amministrazioni pubbliche) di diffonderle.
Se ci si appella tanto alla trasparenza della pubblica amministrazione, allora un modo quanto mai necessario di praticarla (oltre che di attuare la legislazione) è diffondere informazione ambientale in maniera sistematica, per migliorare anche la capacità di accountability (cioè di rendere conto) su temi così importanti, contribuendo ad aumentare la consapevolezza.
Se come cittadini cominciamo a chiedere, a conoscere, a comprendere e valutare ciò che accade, sarà possibile concepire seriamente un futuro dove i problemi ambientali, cioè il nostro futuro siano visti e affrontati con maggiore serietà e competenza/conoscenza, dai cittadini e dai decisori politici, divenendo concretamente la priorità dell’agenda politica e la chiave di lettura del governo dell’economia e del nostro agire quotidiano.
Parliamone e diffondiamo esperienze per chi ne avesse avute. Leggete quali sono i vostri diritti secondo "Aarhus" (ricordate la l. 108/01 che è in vigore!)e poi provate a chiedere a qualche amminstrazione a voi vicina di poter accedere a qualche informazione prevista dalla legge e poi fateci sapere.




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