domenica 17 agosto 2008

se non sappiamo, non possiamo decidere o ...decidiamo male

Sempre dal sito del Carter Center, vi invito a leggere la parte sui "benefits dell'accesso all'informazione". A partire da esempi semplici di vita quotidiana, si evidenzia come sarebbe praticamente impossibile per ciascuno di noi decidere non avendo l'informazione necessaria. La questione richiama, per il modo in cui è posta, anche il sondaggio del blog, riguardo alla disponibilità di strumenti per i cittadini che consentano di poter decidere e valutare le cose che accadono e le politiche pubbliche adottate.
Il link: http://www.cartercenter.org/peace/americas/information.html

conferenza internazionale sul diritto di accesso all'informazione

Riporto la notizia ed il link ad un evento tenutosi a febbraio e che ha coinvolto centinaia di stakeholders, compreso il fu presdente USa, Jimmy Carter.
Gli obiettivi erano di fare il punto e analizzare lo stato del diritto di accesso all'informazione pubblica e considerare il suo impatto su aree quali lo sviluppo e la governance, valutare azioni per stimolare la piena implementazione della lewgislazione vigente in materia.
Dalla conferenza sono state prodotte raccomandazioni, che hanno formato il quadro di riferimento per la "Atlanta Declaration and Plan of Action for the Advancement of the Right of Access to Information". Leggendola, mi pare una riflessione significativa anche in relazione all'avanzamento dell'attuazione della Convenzione di Aarhus (formalmente ratificata anche dall'italia, ricordo ancora) sull'infromazione ambientale.
Il link alla conferenza: http://www.cartercenter.org/peace/americas/ati_conference/right_to_public_information_conf.html

mercoledì 16 luglio 2008

Accesso all'informazione e trasparenza delle istituzioni; diritto negato

Oggi ho letto la lettera aperta della FIEG al governo pubblicata su La Repubblica.
L'appello è a non consentire che l'informazione sugli atti e i documenti amministrativi venga pubblicata solo sui siti delle pubbliche amministrazioni (cui l'accesso è ovviamente più limitato di quanto lo sia quello ai media), ma anche sui giornali, per garantire il diritto all'informazione dei cittadini.
Mai come in questo momento storico, stiamo assistendo alla demolizione delle leggi e dei principi base della democrazia di un Paese.
Questo Governo blatera di trasparenza della pubblica amminsitrazione e poi, nei fatti, impedisce ai principali soggetti preposti a diffondere informazione, di mettere i cittadini a conoscenza delle decisioni pubbliche che riguardano la vita del paese, nella convinzione che la politica non debba rendere conto del suo operato a chi l'ha eletta.
Facciamoci sentire! Diffonderò, se possibile, questo post anche sul sito di Micromega.E' un validissimo motivo per scendere in piazza.

giovedì 19 giugno 2008

accesso all'informazione ambientale per i cittadini

Come annunciato nella descrizione del blog, vorrei iniziare con un tema ormai fondamentale, dinnanzi alle emergenze ambientali (cambiamento climatico, esaurimento delle risorse, sono già qui...) e alle sfide poste a tutti noi per garantire la sostenibilità dello sviluppo : l'informazione ambientale dei cittadini. Una informazione ambientale adeguata può metterci in grado di capire ed orientare le nostre decisioni anche quotidiane. L'esperienza su questo argomento sviluppata in questi anni anche attraverso lo scambio e il confronto con cittadini comuni, colleghi, amici, interviste, letture, ricerche - unita alla situazione di declino culturale che il nostro Paese sta vivendo e dal quale pare difficile emergere - mi ha convinto in maniera sempre più pressante della necessità di creare un luogo dove approfondirlo.
Se è aumentata in generale l’attenzione ai problemi ambientali, non credo sia ancora matura la consapevolezza sufficiente, a causa proprio della carenza e inadeguatezza dell’informazione diffusa, dalla politica, ma soprattutto dai media. C' è anche la difficoltà di coinvolgere i media e la necessità di un’evoluzione del modo di portare i cittadini alla decisione e di fornire strumenti adeguati per consentire di valutare ciò che accade e le scelte e le decisioni adottate .
Utilizzo quindi il blog per diffondere l’esistenza della”Convenzione internazionale di Aarhus” del ’98 (Convenzione UNECE sull’Accesso all’informazione ambientale, la Partecipazione del pubblico ai processi decisionali in materia di ambiente e l’Accesso alla giustizia ambientale), in vigore dal 2001. Si tratta di uno strumento legislativo potente, recepito in parte anche da direttive comunitarie (4/03 e 35/03), che riconosce il ruolo dell’informazione ambientale e del coinvolgimento del pubblico per uno sviluppo sostenibile e obbliga gli Stati che l’hanno ratificata ad una serie di azioni. In Italia la legge che l’ha recepita è la l. 108/01. Ma è praticamente sconosciuta e, tranne rare eccezioni, disattesa. La convenzione elenca cosa è compreso nel termine “informazione ambientale”, comprendendovi quella sullo stato dell’ambiente, ma anche le politiche, le misure e gli accordi presi che possono influenzare l’ambiente e la salute e quella sulle prestazioni dei servizi pubblici. Capirete che cosa significa...E' uno strumento che, se conosciuto e ben utilizzato, potrebbe cambiare tante cose nel modo di capire le questioni ed agire. Esso riconosce innanzitutto il DIRITTO DI ACCESSO ALL’INFORMAZIONE AMBIENTALE IN POSSESSO DELLE “AUTORITA’ PUBBLICHE” da parte dei cittadini tutti, senza necessità di motivare la richiesta e il dovere delle autorità (innanzitutto le amministrazioni pubbliche) di diffonderle.
Se ci si appella tanto alla trasparenza della pubblica amministrazione, allora un modo quanto mai necessario di praticarla (oltre che di attuare la legislazione) è diffondere informazione ambientale in maniera sistematica, per migliorare anche la capacità di accountability (cioè di rendere conto) su temi così importanti, contribuendo ad aumentare la consapevolezza.
Se come cittadini cominciamo a chiedere, a conoscere, a comprendere e valutare ciò che accade, sarà possibile concepire seriamente un futuro dove i problemi ambientali, cioè il nostro futuro siano visti e affrontati con maggiore serietà e competenza/conoscenza, dai cittadini e dai decisori politici, divenendo concretamente la priorità dell’agenda politica e la chiave di lettura del governo dell’economia e del nostro agire quotidiano.
Parliamone e diffondiamo esperienze per chi ne avesse avute. Leggete quali sono i vostri diritti secondo "Aarhus" (ricordate la l. 108/01 che è in vigore!)e poi provate a chiedere a qualche amminstrazione a voi vicina di poter accedere a qualche informazione prevista dalla legge e poi fateci sapere.




conoscere, valutare, decidere meglio

Con questo blog desidero dare il via ad un luogo di fertilizzazione e di condivisione di pensiero nella profonda convizione che, oggi più che mai, l'informazione e la conoscenza siano la condizione e lo strumento fondamentale per un Paese che voglia costruire un futuro.

Il blog vorrebbe contribuire a consentire concretamente alle persone di poter valutare e decidere, aumentando le opportunità di CONOSCERE e stimolare un’attenzione quotidiana, critica e propositiva alle priorità ambientali e sociali di questo Paese e del nostro tempo. Va da sè che credo che queste siano ben ALTRE da quelle diffuse normalmente dai mass-media.
Troverete link a blog, libri, notizie, documenti, iniziative (anche con obiettivi vicini a questo, cioè creare consapevolezza) e a tutto ciò che può essere utile a tal fine.
Auguri al blog e conto su chi sente la stessa esigenza! Scrivete, dite cosa ne pensate e date un contributo, personale, tecnico, scientifico. Vorrei creare davvero un think tank, un gruppo di pensiero in azione.
Perchè credo che la conoscenza sia lo strumento più importante che possediamo.

Grazie.
Cinzia Di Fenza